Al Dott. Maurizio Fugatti, Presidente PAT

Al Dott. Mirko Bisesti, Assessore alla Cultura PAT

Egregi signori Presidente e Assessore, 

Fondato da Giuseppe Šebesta nel 1968, il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina è da sempre un punto

di riferimento di prim’ordine nel panorama italiano della museografia etnografica, per cui ha rappresentato un’eccellenza conclamata per ricchezza delle collezioni, importanza di impianto, qualità e quantità del lavoro scientifico-didattico. Nell’ultimo trentennio, sotto la guida competente e motivata del collega antropologo Giovanni Kezich, il Museo si è poi distinto per una serie di iniziative importanti, tra cui hanno fatto spicco il Seminario Permanente di Etnografia Alpina, riunitosi presso il Museo dal 1993 al 2010, la ricerca dialettologica sulle tracce di Paul Scheuermeier, che ha creato i presupposti per la riscoperta di questo autore in varie regioni d’Italia, il progetto europeo “Carnival King of Europe”, vincitore a Turku (Finlandia) del prestigioso Premio dell’Unione Europea per il Patrimonio Culturale “Europa Nostra” (2017), fino alla ricerca etnoarcheologica sulle scritte dei pastori della val di Fiemme. Una gamma di attività di qualità scientifica molto alta, che hanno accresciuto ovunque, nel nostro Paese e non solo, la considerazione e la stima di questo Museo, e con essa quella del Trentino, della cui cultura territoriale esso ha sempre espresso molto efficacemente i valori.

In questo quadro, che dal nostro osservatorio disciplinare abbiamo sempre giudicato del tutto positivo, con molto sconcerto abbiamo appreso

del repentino allontanamento di Kezich dalla direzione del Museo a partire da giugno 2021, allontanamento tanto più inspiegabile in quanto Kezich non è stato sostituito alla guida del Museo da persone che possano vantare una qualche minima competenza disciplinare, così come non risulta che l’Unità di Missione Semplice per la “Rete etnografica dei piccoli musei ed ecomuseale”, dove Kezich è stato trasferito d’ufficio con competenze ancora imprecisate, si sia fino ad oggi potuta concretizzare operativamente in un modo qualsiasi.

In questo quadro, già piuttosto problematico, si colloca ora il forzato trasferimento di Antonella Mott, in servizio dal 1995, già vicedirettrice del Museo, responsabile dei rapporti con il territorio, etnolinguista di comprovata esperienza, che ha al proprio attivo la preziosa coadiuzione etnografica ad opere di assoluto prestigio quali “Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina. Nuova guida illustrata” e il “Dizionario del dialetto di Montagne di Trento”, e la redazione in proprio del grande “Atlante etnografico del paesaggio trentino”, uscito per i tipi del Museo poco prima dell’allontanamento di Kezich. Anche questo inspiegabile provvedimento non può non produrre incertezza e sconcerto sulla situazione presente del Museo e, soprattutto, sulle sue prospettive future.

In tale situazione si inserisce la notizia, che abbiamo appreso da una nota dell’Ufficio Stampa del 28 gennaio ultimo scorso  [https://www.ufficiostampa.provincia.tn.it/content/view/full/200245], che la Giunta della Provincia Autonoma di Trento abbia disposto una procedura d’Avviso per l’assunzione a Tempo Determinato di un nuovo Direttore, nel quale le specifiche competenze sul versante dell’Antropologia Museale vengono poste sullo stesso piano di una esperienza in funzioni manageriali almeno quinquennale. Simile requisito, insieme a una serie importante di qualifiche accessorie, rischia di proiettare la scelta fuori dal raggio delle competenze demoetnoantropologiche, a nostro avviso indispensabili per la copertura di un ruolo dirigenziale di tale rilevanza e di tale prestigio.

Alla luce di questi fatti, e dei rilievi soprascritti, siamo pertanto a chiederVi, signor Presidente e signor Assessore, a nome delle Associazioni antropologiche italiane e delle due Scuole di Specializzazione in Beni Demoetnoantropologici delle Università di Perugia e di Roma Sapienza, di voler personalmente monitorare quanto stia accadendo nel vostro grande, onorato nonché bellissimo Museo, e di voler intervenire perché il Museo stesso sia dotato di una direzione scientifica degna di questo nome, che possa avvalersi di tutte le competenze, maturate in decenni di lavoro, e che abbiano fatto dell’etnografia della vostra regione il proprio interesse scientifico principale.

Su tali questioni aperte, che sono all’attenzione di tutta la nostra comunità scientifica nazionale, restiamo in attesa di un Suo/Vostro cortese quanto sollecito riscontro.

Distinti saluti

Firme:

Ivan Severi – Presidente ANPIA Associazione Nazionale Professionale Italiana di Antropologia

Marco Bassi – Presidente SIAA Società Italiana di Antropologia Applicata

Alessandro Lupo – Presidente SIAM, Società Italiana di Antropologia Medica

Ferdinando Mirizzi – Presidente SIAC, Società Italiana di Antropologia Culturale

Alessandra Broccolini – Presidente SIMBDEA, Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici

Pino Schirripa – Direttore,Scuola di Specializzazione in Beni Demoetnoantropologici SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE Sapienza Università di Roma IN BENI DEMOETNOANTROPOLOGICI

Daniele Parbuono – Direttore, Scuola di Specializzazione in Beni Demoetnoantropologici Università degli Studi di Perugia

Paola Elisabetta Simeoni – Presidente EOLO, Etnolaboratorio per il Patrimonio Culturale Immateriale

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