L’Antitrust boccia l’equo compenso per tutti i professionisti
Il 15 novembre a Roma la Commissione bilancio del Senato aveva approvato l’emendamento al decreto fiscale che estendeva le previsioni di equo compenso a TUTTI i Professionisti nei rapporti con Banche Assicurazioni e anche nei rapporti con la Pubblica amministrazione. L’approvazione, accolta molto positivamente da tutto il mondo delle Associazioni Professionali, compreso il Colap (Coordinamento Libere Associazioni Professionali) di cui ANPIA fa parte, eliminava di fatto le previsioni parziali che suddividevano il mondo professionale in figli e figliastri.
Il 28 novembre però l’Antitrust ha bocciato l’equo compenso per tutti i professionisti, in quanto reintroducente i minimi tariffari. “La proposta CoLAP – esordisce la Presidente Alessandrucci – proprio per evitare un ritorno, o quantomeno una tentazione di ripristino delle tariffe, è sempre stata un equo compenso definito da diversi parametri (esperienze, competenze, professionalità, etc) discussi all’interno di un tavolo (ex legge 81/17 art 17) interministeriale e professionale. Il riferimento ai decreti ministeriali effettivamente potrebbe ricondurre al concetto di tariffa, già abolita e i cui effetti deleteri, soprattutto per i giovani sono indiscussi”.
” Ribadiamo – continua Alessandrucci – che il rapporto tra professionista e PA è estremamente sbilanciato; la PA resta il cliente più avaro, più impenetrabile e più insolvente, su questo occorre porre un rimedio. Dobbiamo evitare i bandi a costo zero per limitare il precariato professionale e lo sfruttamento. La sentenza del Consiglio di Stato sulla questione del comune di Catanzaro con bandi a 1 Euro non solo è inaccettabile, ma rischia di provocare effetti pericolosi, avallando la tesi che si può, anzi si deve lavorare gratis per farsi curriculum: se non è sfruttamento questo? “. Qui potete consultare il CS – L’antitrust boccia equo compenso, ripartiamo da qui di Colap.