Condividiamo da molti anni le preziose attività formative, di confronto e di divulgazione realizzate da ESCAPES – Laboratorio di studi critici sulle migrazioni forzate centro di ricerca coordinato dell’Università degli studi di Milano “La Statale”, guardando all’aggiornamento continuo, alla valorizzazione e alla promozione de3 professionist3 che rappresentiamo.
Tra quelle in corso, segnaliamo la VII Conferenza dal titolo Memorie e luoghi dell’esilio. Tracce, solidarietà e violazione che si terrà nei giorni 11-12/09/2025 a Milano.
L’evento è in corso di organizzazione: è aperta la CALL FOR PANELS con scadenza il 15/03/2025.
L’invito alla presentazione di proposte è rivolto a ricercatori, professionisti, attivisti e artisti.
Le macro-tematiche della CALL sono le seguenti:
- Frammentazione ed erosione del diritto d’asilo – Analisi e riflessioni relative allo svuotamento e all’istituzione di categorie giuridiche e/o tassonomie umanitarie in funzione di deterrenza contro le persone migranti;
- Solidarietà – Pur in un contesto in cui e azioni solidali nei confronti di migranti sono state colpite e criminalizzate, prassi solidali e di attivismo civico/politico si sono tuttavia mantenute, altre hanno preso vita assumendo forme innovative e altre ancora hanno ricostruito contesti solidali tenendo le tracce di esperienze passate;
- Comparazione, temporalità storica e memoria – Dinanzi allo sgretolamento di spazi di riconoscimento e di una memoria protesa a raccogliere e dar testimonianza dell’esilio, le esperienze che nel tempo si sono sedimentate nei contesti (territoriali, sociali, lavorativi, sindacali), nelle storie collettive di diaspora, nelle pratiche che hanno agito in senso solidaristico o che hanno avuto un ruolo nell’archiviare e mobilitare le memorie dell’esilio meritano di essere recuperate e fatte rientrare nella memoria del presente;
- Accoglienza e tutela – Analisi, riflessioni e ricerca sugli effetti della contrazione dei sistemi di accoglienza sulle persone accolte, su operatori/operatrici, sulle comunità locali; quali pratiche di segno opposto si fanno spazio negli interstizi e al di fuori dell’accoglienza istituzionale;
- Prassi dell’ascolto/costruzione della testimonianza – L’assetto normativo internazionale e nazionale, le tassonomie umanitarie e burocratiche, il legiferare attraverso decreti hanno avuto importanti conseguenze anche sulle funzioni delle Commissioni per l’asilo, sui tempi e sulla possibilità delle persone di costruire la testimonianza della violazione. In questo contesto, prioritario è interrogarsi sugli habitus dell’ascolto, sui tempi/modi per raccontare le vicende di violazione, sulla costruzione di nuove pratiche di ascolto e di ricostruzione della memoria;
- Crisi del sociale e delle forme aggregative – Le politiche restrittive rivolte alla migrazione sono da collocare in un contesto neoliberista che ha disaggregato la dimensione sociale di elementi fondanti la vita collettiva – quali il lavoro, il sindacato, le forme di tutela, la salute e l’istruzione pubblica con ripercussioni sulle vite migranti e sulle comunità in senso allargato;
- Effetti di lunga durata/prospettive longitudinali/generazioni – Un’analisi complessa della migrazione tenta di cogliere effetti e riverberi che l’esperienza migratoria in sé e l’assetto di restrizioni hanno sulle collettività, sulla formazione delle soggettività, sulle relazioni significative comprese le conseguenze che si imprimono lungo le generazioni e l’infanzia;
- Impatto sui contesti di origine e di transito – Il richiamo costante agli accordi con i Paesi terzi (nei fatti luoghi di origine o transito di migranti) per dislocare, trasferire il controllo e arginare le partenze costruisce, rinnova o rinforza le zone di frontiera, impatta la vita sociale e le culture della mobilità di aspiranti migranti.
Tutte le informazioni necessarie per la presentazione delle proposte sono disponibili QUI.