Base
Nome e Cognome

Glauco Piccione

Tipologia Socio

Socio individuale

Numero tessera

218

Ruolo in ANPIA

Antropologo culturale ed etnografo visuale

Regione

Liguria

Area Metropolitana (provincia)

Genova

CAP

16031

Titoli

– Laurea triennale in filosofia (UNIGE) 2016

– Erasmus + scolarship, Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie 2017/20018

– Partecipazione al gruppo di ricerca Tavolo antropologia, coordinato da Stefania Consigliere, Università degli Studi di Genova (DISFOR) 2018/2019

– Partecipazione al seminario di formazione Il ruolo dell’antropologo nelle aziende, nei progetti umanitari e nella cooperazione internazionale UNIMORE & ANPIA 2020

– Laurea Magistrale in Metodologie Filosofiche/indirizzo antropologico (UNIGE) 2020

– Corso formativo in Clinica legale in materia di immigrazione e asilo (UNIGE) 2020

– Partecipazione alla Autumn School Disrupted Etnography nella Ruhr University Bochum 2021

– Partecipazione al seminario di formazione Genere e Sviluppo Inclusivo su Base Comunitaria: autosviluppo e squilibri di potere, antropologia e cooperazione circolare 2021

– Partecipazione alla giornata di studi “I confini della solidarietà. Il reato di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare alla prova delle ipotesi accusatorie e dei processi” 2022

– Formazione in composizione, linguaggio e tecnica fotografica e video con l’associazione culturale Emozioni Fotografiche, in relazione ai corsi dell’ambasciatore Fujifilm, fotografo paesaggista e di wildlife Simone Sbaraglia 2023/2024

– Partecipazione ai seminari di formazione in antropologia museale, realizzati da Mme Myriam Boyer e dal Ministre de l’Industrie Culturelle, Touristique, Artistique et des Loisirs du Congo al Musée du Cercle Africain di Pointe-Noire

Bionota

Nasco nel 1990 a Genova, città nella quale compio studi filosofici, antropologici e letterari.

Nel corso degli anni affianco l’attività scientifica a quella letteraria, arrivando poi ad ibridare le due pratiche.

Dal 2016 al 2019 istituzionalizzo le attività di scrittore, giornalista e direttore artistico per la rivista di cultura e letteratura Segnali di confine, grazie alla quale dedico particolare attenzione a tematiche antropologiche. Supportato dal collettivo della rivista, nel 2016 effettuo una ricerca di campo ad Amatrice in relazione alle tristi conseguenze del terremoto, mentre nel 2017/2018 porto avanti delle ricerche etnografiche nelle comunità turche di Danzica e Varsavia (città nella quale risiederò per più di un anno).

Nel 2016 mi laureo con una tesi in antropologia culturale con Marco Aime e Valeria Ottonelli, in cui analizzo i mutamenti antropologici che il processo di automazione delle navi ha attuato nei lavoratori marittimi in esse impiegati, utilizzando come campo di ricerca il porto di Genova. Nel 2020 mi laureo di nuovo con una tesi in antropologia culturale con Stefania Consigliere e Marco Aime, indagando il tema della mutazione antropologica dell’essere umano in consumatore. Durante quel periodo, compio una breve ricerca di campo tra la comunità contadina lao del piccolo villaggio di Ban Wan Nam Yen (in Thailandia, nella provincia di Kalasin, a 100 km di distanza dal confine col Laos), apprendendo come il dispositivo smartphone stesse modificando le relazioni sociali all’interno del medesimo.

Sono particolarmente grato alla formazione antropologica ottenuta nel corso del tempo attraverso la proposta d’insegnamento di Stefania Consigliere, la quale mi ha permesso di coniugare una metodologia riflessiva di ricerca etnografica con i recenti sviluppi dell’ontological turn in antropologia, con lineamenti di etnopsichiatria e con l’impegno sociale.

Tra il 2020 e il 2021 lavoro come insegnante nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria per l’Istituto Comprensivo San Martino – Borgoratti di Genova, dedicando particolare attenzione a bambini provenienti da nazioni e contesti sociali differenti (Bolivia, Ecuador, Bielorussia). La mia formazione in antropologia culturale si rivela determinante al fine di svolgere in maniera adeguata il mio compito. Sempre nello stesso anno prendo in carico, attraverso un affido volontario, un giovane ragazzo siriano, e cerco di interpretare la sua personalità e i suoi comportamenti in relazione al suo nucleo familiare e alla sua cultura d’origine.

Successivamente, la mia attività di ricerca giunge ad una svolta, in quanto intraprendo un tirocinio in Islanda per l’Hornafjörður Research Centre dell’University of Iceland. Il mio lavoro consiste nell’esplorazione di numerosi fieldworks etnografici. In primo luogo, cerco di capire come lo scioglimento della cappa di ghiaccio Vatnajökull influenzi le comunità limitrofe. Successivamente, mi trasferisco nella piccola comunità contadina di Laugar, dove, ospitato da una famiglia di bovari, studio le relazioni tra essere umani, animali e robot. La mia ricerca viene supervisionata dallo studioso Þorvarður Árnason e dall’antropologa Helga Ögmundardottir.

Al termine del 2021 ritorno a Genova, ricoprendo l’incarico di operatore sociale nel Centro di Accoglienza Straordinaria per senza fissa dimora della Cooperativa Sociale il Melograno. Il mio intervento consiste, attraverso metodologie professionali di accompagnamento sociale, a prestare aiuto a chi ha subito gravi forme di emarginazione urbana. Questo mi permette di confrontarmi con soggettività radicali e con l’alterità culturale di chi proviene da realtà sociali differenti dalla nostra. Successivamente, sempre per la stessa cooperativa, incomincio a lavorare come educatore con nuclei familiari di rifugiati di guerra ucraini, composti da donne e bambini.

Nel 2022, riprendo attività di ricerca a Malta e a Gozo, supportato dall’organizzazione Off The Beaten Track. Il mio progetto di ricerca indaga, attraverso un’etnografia dei pastori e degli allevatori di bestiame dell’isola di Gozo, le relazioni che connettono la speculazione edilizia – e la conseguente penuria di spazio vitale – al cambiamento dei rapporti sociali nell’isola, cercando altresì di sviluppare tematiche che avevo già affrontato nel mio precedente lavoro di campo in Islanda.

Nel settembre 2022 torno momentaneamente a Genova per curare la mostra/evento Cortocircuiti catartici, legata all’omonima graphic novel realizzata con l’illustratore Niccolò Pizzorno, grazie alla quale indago le lingue di confine tra satira, letteratura, fumetto e antropologia.

Successivamente, durante l’anno scolastico 2022/23, ricopro l’incarico di maestro d’italiano nella scuola paritaria ENI Enrico Mattei di Point-Noire. Una realtà didattica internazionale, che mi consente di diffondere la pratica educativa in un contesto multiculturale, costituito principalmente da studenti congolesi, francesi e italiani. In contemporanea, affianco all’impegno scolastico il lavoro di ricerca in antropologia visuale, che mi permette di professionalizzarmi sia nella pratica della fotografia che nel videomaking, in un perfetto continuum con la mia precedente esperienza fumettistica.

A partire dal mio lavoro di campo in Islanda, avevo incominciato a sviluppare una modalità di restituzione etnografica che potesse avvalersi del fumetto, della fotografia e del videomaking. La Autumn School Disrupted Etnography della Ruhr University Bochum e le conseguenti discussioni intraprese nel corso del tempo con Andrea Staid, Francesca Cogni, Claudio Sopranzetti e Sara Fabbri avevano dato ulteriore solidità alla mia pratica.

Nel 2024, grazie all’approvazione della Direction Departementale des Arts et des Lettres di Point-Noire, ottengo la Carte Professionelle come operatore cinematografico e realizzo le riprese per il documentario Spiriti e popolo di Point-Noire, in fase di montaggio. Inoltre, realizzo il video illustrativo delle attività dell’Auberge Vigoreux di Dimonika all’interno della foresta pluviale (https://www.dimonika.com/), e un archivio fotografico e visuale per le ONG congolesi Association des Jeunes Sociologues e Congolaise Terre des Hommes Association (https://pcpacongo.org/les-membres-congolais/). Sempre in collaborazione con l’Association des Jeunes Sociologues, partecipo, come antropologo visuale e operatore di camera, all’attività KUTELEMA NA KUNIOKUAMA YA BAKENTO – sostenuta dall’Unione Europea e da AVSI – nel villaggio di Makola Gare, al fine di sensibilizzare gli autoctoni sul tema delle violenza inflitta nei confronti delle donne. Parallelamente, sviluppo con la medesima ONG un progetto di ricerca sociologica e antropologica sulla cultura del popolo BaBongo nel sito di Loukana, nei pressi di Sibiti, con il supporto della Direction départementale des Affaires sociales di Lékoumou. Nello stesso periodo, ho occasione di approfondire le mie ricerche in relazione al fenomeno sociale della stregoneria, ai dispositivi terapeutici locali  e alla cultura Bongo grazie alle fruttuose discussioni con Corto Vaclav, antropologo visuale francese, e Sorel Eta, grande conoscitore della cultura del popolo Aka. Risultano decisivi per la mia formazione anche i seminari in antropologia museale realizzati da Mme Myriam Boyer (consigliera in politiche museali  per il Ministre de l’Industrie Culturelle, Touristique, Artistique et des Loisirs du Congo) al Musée du Cercle Africain di Pointe-Noire.

Attualmente sto procedendo in una dimensione professionale ibrida, sperimentando differenti metodologie della fotografia, del videomaking e dell’antropologia visuale.

Note

Di seguito, il link alla mostra/evento Cortocircuiti catartici: dalla narrazione per immagini del fumetto al potere satirico della parola, ispirata ai contenuti dell’omonima graphic novel:

https://palazzoducale.genova.it/mostra/cortocircuiti-catartici/

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+39 3515693835

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