Commissione Educazione, Scuola e Formazione
La Commissione Educazione, Scuola e Formazione si costituisce per volontà del Consiglio Direttivo ANPIA con l’intento di promuovere la figura dell’antropologo per l’insegnamento delle scienze umane nelle scuole secondarie di secondo grado così come nella formazione degli aspiranti docenti di ogni ordine e grado promuovendo, nel loro percorso formativo, l’insegnamento delle discipline antropologiche già previste dalla legge 107 (107/2015), legge denominata “La buona scuola”.
Un primo importante passo è stato fatto con la costituzione di un team scuola trasversale composta da membri ANPIA e ANUAC che ha lavorato con passione alla stesura di un documento programmatico dove illustrare la necessità e l’importanza che l’antropologia culturale riveste nella formazione degli aspiranti docenti. A differenza di categorie professionali presenti nel tessuto scolastico da lungo tempo come gli psicologi e i pedagogisti, gli antropologi ancora faticano a mettere a fuoco l’importanza che essi rivestono nella scuola e devono appropriarsi con decisione dello spazio che compete loro, lasciato al momento a figure professionali non direttamente deputate all’insegnamento dell’antropologia culturale. Il documento elaborato, presentato al Ministero della Pubblica Istruzione da Cristina Papa, presidente ANUAC, va proprio in questa direzione.
In una realtà sociale sfaccettata nella quale i docenti scontano il confronto con la complessità burocratica che va di pari passi con la necessità di un rapporto con i discenti che sia di qualità, l’antropologia risulta un fattore chiave per la comprensione di fenomeni quotidianamente presenti negli spazi didattici non riconducibili solo alla buona/cattiva volontà di integrazione dei singoli: il rapporto con i/le ragazzi/e immigrati di prima e seconda generazione, il fenomeno della diversità dovuta a bisogni educativi speciali (BES), il bullismo e il cyberbullismo, la discriminazione di genere e del diverso orientamento sessuale, una pianificazione dell’offerta formativa, in larga misura lasciata ora alla sensibilità e alla competenza dei Dirigenti scolastici, che si ponga nella direzione dello sviluppo non solo culturale ma emotivo dei discenti, in una visione olistica della crescita. Nondimeno, la scelta di testi scolastici appropriati alla realtà in continua trasformazione, così come l’inclusione di occasioni didattiche che prevedano la conoscenza del patrimonio demoetnoantropologico spesso poco presente nell’offerta formativa, mancanza che contribuisce a giudizi di valore su cosa considerare cultura o mero folclore. Aspetti delle Società che diventano aspetti di micro-società che le classi, di fatto, rappresentano. A queste necessità l’antropologia può rispondere efficacemente, utilizzando gli strumenti concettuali e metodologici che le sono propri.
Non tutti i commi della legge 107 hanno trovato, per ora, piena applicazione. I decreti attuativi sulle novità introdotte per la formazione dell’aspirante docente, sono fermi per la difficoltà a conciliare le diverse posizioni degli enti interessati (in primis talune Università). Parimenti, opportunità si aprono con il riordino delle classi di concorso avvenuto nel 2016, che permetterebbe con più concretezza l’insegnamento a opera degli antropologi nei licei delle scienze umane (per la consultazione delle classi di concorso clicca qui). E’ pur vero che i crediti necessari alla docenza sono relativi a discipline fondanti e poderose, acquisibili esternamente al normale corso di laurea se non sono acquisiti in itinere. Resta da capire se lo sbocco rappresenta una realtà o se ci troviamo di fronte a una possibilità solo sulla carta.
E’ importante quindi comprendere le tempistiche e la volontà politica di perseguire riforme che impattano sulla “formazione dei formatori”. E’ nelle maglie lasciate deboli dalle contraddizioni e gli stalli burocratici che l’antropologia può cercare di giocare le sue carte di assenza o presenza nel difficile panorama formativo italiano.
La Commissione e i suoi obiettivi
La Commissione si prefigge, principalmente, le seguenti finalità
Obiettivi a breve/medio termine:
- sottoporre ai Soci una manifestazione di interesse, per divulgare la notizia della nascita della Commissione e implementare il numero degli aderenti;
- raccogliere i suggerimenti dei Soci, in merito ai temi scuola e formazione, che sono emersi nel corso dell’Assemblea straordinaria svoltasi a Milano il 12 novembre 2016.
Obiettivi a lungo termine:
- stimolare il dibattito interno e il confronto delle esperienza individuali dei Soci in ambito scolastico e formativo per focalizzare dubbi, perplessità, difficoltà e necessità;
- utilizzare le criticità emerse nel dibattito per stilare un possibile profilo dell’antropologo-insegnante/educatore in cui mettere a fuoco conoscenze e competenze che rafforzano la formazione accademica dell’antropologo culturale e si rivelano necessarie e utili nella professione educativa e formativa;
- proseguire e rafforzare la presenza di ANPIA nel dibattito con le istituzioni, in raccordo con il team scuola trasversale e altre Associazioni;
- favorire tavole rotonde di confronto con altri professionisti del sociale (psicologi, sociologi, pedagogisti, mediatori, etc.) che prestano la loro opera nel settore scolastico ed educativo, sia nell’ambito dell’insegnamento sia nella progettazione e/o consulenza;
- comprendere il raggio di azione di insegnanti e formatori, con l’intento di identificare sbocchi professionali non limitati alla sola presenza degli antropologi nelle istituzioni statali;
- seguire gli sviluppi dei decreti attuativi della legge denominata “La buona scuola”, rappresentando un punto di riferimento e di aggiornamento per quanti siano interessati all’ambito educativo e scolastico.
Contatti
per contattare la commissione scuola:
Inviare una mail a info@anpia.it con oggetto “[pagina CT scuola] oggetto del messaggio”
oppure riempire il modulo sotto (riceverete una copia per conoscenza)